come nasce la luce scenica
The term “light” (from the Latin lux) refers to the portion of the electromagnetic spectrum visible to the human eye, between 400 and 700 nanometers in wavelength.
Wikipedia thus begins to describe light, for some “only” a necessity of life, for others a work tool, for still others a means of expression.
Throughout history, many scientists have taken turns trying to explain the origin of the luminous phenomenon, Newton with the corpuscular theory, Huygens then with the wave theory and many others to follow, until Albert Einstein reshaped the conclusions of the study of Plank in 1900, thus “officially” sanctioning the discovery of a new, tiny “particle” called a photon.
Jean Rosenthal - The Magic of LightThe basic concern in theatre lighting is with the dramatic
intention of a particular moment. The visibility, or the kind of
light, in which you see the actors and the scenery, the place,
must have a logic. The logic is based on tying all of these in
with the idea of being there, in the scene, in the first place.
I primi “luoghi dell’arte” greci erano all’aperto, tipicamente su una collina, e disposti in maniera tale che la luce pomeridiana giungesse dalle spalle del pubblico ed inondasse l’area del palco.
Anche i più grandi teatri romani erano all’aperto, ma con l’aggiunta di una tenda colorata tesa sugli spettatori, che attenuava il riverbero del sole. Successivamente, nel Medioevo, i drammi miracolosi e i drammi misterici venivano rappresentati principalmente all’aperto sui gradini della chiesa e sulla piazza adiacente, sebbene le prime scene bibliche drammatizzate fossero rappresentate come parte o dopo la messa all’interno della chiesa.
Non c’è traccia che queste scene siano state illuminate in modo diverso dalla messa stessa. In Inghilterra il carro del corteo, completo di attori e proprietà, veniva trainato lungo la strada principale di una città. Fino al XVI secolo il teatro continuò ad essere principalmente un’istituzione all’aperto.
Sotto il patrocinio dell’aristocrazia in Italia, si cominciarono a dare spettacoli privati, rievocazioni storiche e tableaux al chiuso. Sebastiano Serlio, architetto italiano, prestò grande attenzione alla progettazione teatrale e in un trattato scritto nel 1545 discusse la costruzione del teatro e la creazione di effetti luminosi. Raccomandava di posizionare candele e torce dietro fiasche piene di acqua color ambra e blu. Il teatro al coperto di Andrea Palladio, sempre in Italia, utilizzava fonti di luce comuni: torce, nodi di pino, lampade a stoppino e candele di sego. In Inghilterra, alla fine del XVI secolo, il Globe Theatre veniva utilizzato per le rappresentazioni estive delle opere di William Shakespeare, ma in inverno le rappresentazioni si svolgevano nel Blackfriars Theatre completamente chiuso.
La luce artificiale, prodotta principalmente da candele, è stata utilizzata in diversi teatri al coperto per illuminare il palcoscenico e l’auditorium.
La prima vera innovazione fu costituita dall’introduzione dell’illuminazione a gas. Fu questo elemento, e la conseguente possibilità di variare l’intensità luminosa variando l’afflusso di gas al bruciatore, ad aggiungere per la prima volta realismo alla scena.
A risolvere tutti i problemi legati all’uso del gas come combustibile (vapori, calore, ecc) pensò l’elettrificazione dei sistemi di illuminazione teatrale; nel 1846 il teatro dell’ Operà a Parigi sviluppò il primo prototipo di lampada elettrica ad arco, e nel 1860 la perfezionò creando il primo corpo illuminante “complesso” che conteneva una lente ed un otturatore.
Fu Thomas Edison a marcare l’inizio di una nuova era nel 1879, con l’invenzione delle lampade ad incandescenza; alla fine del ventesimo secolo, le lampade ad incandescenza erano praticamente il mezzo universale di illuminazione scenica.
Tell us about your thoughtsWrite message